Intervista a Massimo Fustinoni – CEO Blotix Fund LLC
“La volatilità delle crypto è stress sistemico. Il futuro? È la finanza reale tokenizzata, non la moneta virtuale”.
L’annuncio di Bitdeer, uno dei miner più rilevanti del comparto, ha agitato il dibattito: 106,6 BTC venduti in una settimana. Poco, se rapportato alle riserve complessive. Poco, se inserito nella normale gestione industriale di un’azienda che deve sostenere costi energetici e operativi significativi. Eppure, il segnale ha colpito il mercato, già sensibile a ogni oscillazione del prezzo di Bitcoin. Per capire se questo episodio rappresenti un sintomo reale di stress oppure soltanto rumore di fondo, abbiamo intervistato Massimo Fustinoni, fondatore di Blotix, uno dei progetti più avanzati al mondo sul fronte della finanza decentralizzata applicata a beni reali.
La sua lettura, netta e controcorrente, rimette in discussione l’intero paradigma crypto.
“La notizia non è Bitdeer. La notizia è la fragilità dell’intero comparto crypto”
D. Massimo, partiamo dai fatti. Bitdeer vende 106 BTC in settimana. È un segnale di stress o un evento fisiologico?
Massimo Fustinoni:
«La vendita in sé non è un dramma. I miner vendono BTC per sostenere le loro operazioni: stipendi, energia, infrastrutture. Il vero tema è che il sistema crypto vive in una condizione di stress permanente, perché è legato a un asset iper-volatile che non genera reddito, ma solo plusvalenze eventuali. Ogni movimento sul prezzo si trasforma in panico o euforia. Questo non è un ecosistema maturo: è una sensazione collettiva che cambia di minuto in minuto.»
“Le crypto non hanno fondamentali: è qui che si genera lo stress”
D. Perché, a suo avviso, la volatilità delle crypto è diventata strutturale?
Massimo Fustinoni:
«Perché manca un sottostante reale. Bitcoin è un asset speculativo, brillante per carità, ma non è legato a un modello economico produttivo.
Quando il mercato scende, tutto il castello si muove insieme: miner, investitori, protocolli, liquidità su exchange.
Nessun settore industriale può reggere una volatilità del 20–30% in pochi giorni senza generare stress sistemico.
Le crypto non sono “il futuro della finanza”. Sono un laboratorio di esperimenti, alcuni utili, altri meno. Il futuro vero è altrove.
“La DeFi deve uscire dall’abstract: Blotix nasce per questo”
D. Quindi lei ritiene che la DeFi attuale sia un sistema irrisolto?
Massimo Fustinoni:
«La DeFi ha un’enorme intuizione: disintermediare.
Il problema è come lo fa. I protocolli attuali si muovono su valori astratti, token volatili, piattaforme che non hanno un reale ancoraggio alla produzione o agli asset economici.
Blotix nasce proprio per superare questa fase storica.
Io credo in una finanza decentralizzata che non viva sulle emozioni, ma sulla concretezza dei beni reali. Un asset reale non crolla del 40% in una settimana senza una ragione economica. Una criptovaluta sì. È qui la differenza concettuale.»
“Blotix è la continuità tra mondo reale e blockchain”
D. In cosa Blotix si distingue dal modello crypto tradizionale?
Massimo Fustinoni:
«Blotix è una piattaforma che ha un obiettivo semplice e radicale: portare l’economia reale sulla blockchain, con ritorni misurabili e diritti chiari.
Tokenizziamo beni reali e generiamo flussi reali, non volatilità.
Il nostro sistema è progettato per:
– creare rendite passive sostenibili, legate a asset concreti;
– fornire ai titolari un valore protetto dagli shock speculativi;
– costruire una DeFi che non viva di hype, ma di economia.
È per questo che parlo di un “ritorno alla realtà”. La blockchain è uno strumento incredibile, ma deve smettere di essere un casinò globale.»
“Il valore identitario di un ecosistema che guarda alla stabilità”
D. Eppure il mondo crypto sembra più vivo che mai: ETF, halving, nuovi protocolli, AI-integration. Come si colloca Blotix in questo scenario?
Massimo Fustinoni:
«Io non sono contro le crypto. Dico solo che non possono essere l’unico modello di decentralizzazione.
La finanza del futuro dovrà essere ibrida: da un lato tecnologia avanzata, dall’altro asset di valore misurabile.
Il mercato ha bisogno di una nuova parola chiave: affidabilità.
E la affidabilità, nella finanza, nasce da due elementi:
- un sottostante reale;
- un modello di distribuzione correttamente regolato.
Blotix è esattamente questo: la prima piattaforma decentralizzata che non crea volatilità, ma la assorbe, perché lavora su beni reali e su diritti digitalizzati.»
“Il 2026 sarà l’anno della tokenizzazione. Non delle crypto”
D. Da investitore e da costruttore di tecnologia, qual è la sua previsione?
Massimo Fustinoni:
«Il 2026 sarà l’anno della Real World Asset Tokenization (RWA).
Tutti i grandi attori della finanza stanno andando in quella direzione:
BlackRock, Fidelity, JP Morgan, Citi, Goldman.
Non stanno puntando su monete speculative, ma su asset tokenizzati, perché sanno che quello è il ponte tra economia reale e digitale.
Blotix è in anticipo su questo movimento globale.
Noi ci siamo già posizionati: liquidità, rendite, protezione del capitale.
Questo è il nuovo paradigma.
La volatilità del mondo crypto non scomparirà: semplicemente smetterà di essere la narrativa dominante.»
“Le crypto sono un esperimento. Blotix è un’infrastruttura.”
D. Se dovesse sintetizzare in una frase la differenza sostanziale?
Massimo Fustinoni:
«Le crypto raccontano il futuro. Blotix lo costruisce.»